Esame di Stato psicologo: esempi di tracce richieste

Un'ottima modalità di integrare lo studio sui manuali per la preparazione dell'Esame di Stato è quella di esercitarsi a stilare temi, progetti, casi sull'esempio delle tracce uscite negli anni precedenti.
Qui riporto brevemente i testi di legge riguardanti i due albi e le tipologie di prove richieste, per fare chiarezza anche sulle differenze tra Albo A ed Albo B.


Fonte:Università La Sapienza di Roma


ALBO A

PSICOLOGO

Possono iscriversi:- coloro che hanno conseguito una laurea in Psicologia secondo il vecchio ordinamento didattico, (previgente la riforma di cui al D.M. 509/99) e che hanno svolto regolare tirocinio.
Fino alle sessioni di esame di stato di abilitazione professionale dell'anno 2011 (d.l. 225 del 29/12/2010), svolgono le seguenti prove: VECCHIO ORDINAMENTO
a) una prova scritta vertente sugli aspetti sia teorici che applicativi della psicologia generale, della psicologia dello sviluppo e della metodologia delle scienze del comportamento;
b) una prova pratica consistente nella discussione del protocollo di un caso individuale o di gruppo;
c) una prova orale consistente in un colloquio individuale riguardante l'elaborato scritto nonché argomenti teorico - pratici relativi all'attività svolta durante il tirocinio professionale;

- coloro che hanno conseguito la laurea specialistica classe 58/S (DM 509/99) o laurea magistrale LM 51(DM 270/04) ed hanno svolto e concluso regolare tirocinio.
Per coloro che hanno conseguito una laurea specialistica o magistrale, le prove consistono in (DPR 328/01): NUOVO ORDINAMENTO
a) una prima prova scritta sui seguenti argomenti: aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali;
b) una seconda prova scritta sui seguenti argomenti: progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica;
c) una prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse;
d) una prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all'attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
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ALBO B
  • Dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro
  • Dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità

Possono iscriversi:
- coloro che hanno conseguito la laurea nella classe 34 (DM 509/99) e hanno svolto e concluso il tirocinio semestrale previsto dall'art. 53 del D.P.R. 5/06/2001 n. 328;
- coloro che hanno conseguito la laurea nella classe L24 (DM 270/04) e hanno svolto un tirocinio semestrale post-lauream;
- coloro che hanno conseguito la laurea specialistica classe 58/S e hanno svolto e concluso il tirocinio annuale previsto dall'art. 52 del D.P.R. 5/06/2001 n. 328;
- coloro che hanno conseguito la laurea magistrale LM-51 (DM 270/04) e hanno svolto e concluso il tirocinio annuale post-lauream valido ai fini dell'iscrizione all'albo professionale;
- coloro che hanno conseguito la laurea secondo il vecchio ordinamento didattico in Psicologia.
Le prove consistono in: (DPR 328/01):
a) una prova scritta vertente sulla conoscenza di base delle discipline psicologiche e dei metodi di indagine e di intervento;
b) una seconda prova scritta vertente su discipline e metodi caratterizzanti il settore;
c) una prova pratica in tema di definizione e articolazione dello specifico intervento professionale all'interno di un progetto proposto dalla commissione;
d) una prova orale consistente nella discussione delle prove scritte e della prova pratica, e nella esposizione dell'attività svolta durante il praticantato, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
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Passiamo ora a leggere qualche esempio di traccia uscita in precedenti sessioni.
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ALBO A
(II SESSIONE, 2009)
1 prova 
Traccia 1
Il/la candidato/a ponga a confronto due modelli teorici recenti della motivazione esaminando:
1. i lineamenti generali delle teorie e i relativi costrutti teorici
2. i metodi di indagine di ciascuno
3. i risvolti applicativi di ognuno dei due.
Il/la candidato/a confronti criticamente i punti di forza e di debolezza di entrambi i modelli.
Traccia 2 
Il/la candidato/a ponga a confronto due modelli teorici recenti dell’apprendimento esaminando:
1. i lineamenti generali delle teorie e i relativi costrutti teorici
2. i metodi di indagine di ciascuno
3. i risvolti applicativi di ognuno dei due.
Il/la candidato/a confronti criticamente i punti di forza e di debolezza di entrambi i modelli.
Traccia 3 (estratto) 
Il/la candidato/a ponga a confronto due modelli teorici recenti della percezione esaminando:
1. i lineamenti generali delle teorie e i relativi costrutti teorici
2. i metodi di indagine di ciascuno
3. i risvolti applicativi di ognuno dei due.
Il/la candidato/a confronti criticamente i punti di forza e di debolezza di entrambi i modelli.
2 prova (solo N.O.)
Il candidato elabori un progetto di intervento su committenza di un ente (Asl, Ente locale, scuole di diverso ordine e grado, azienda) per assistenza e sostegno psicologico. Si richiede al candidato di elaborare il progetto seguendo il seguente schema:
1. Definizione del problema
2. Scopo e ipotesi dell’intervento
3. Popolazione coinvolta nella ricerca intervento
4. Metodologia, strumenti utilizzati e tempi di realizzazione
5. Verifica degli effetti dell’intervento (entità del cambiamento e misurazione degli effetti del cambiamento a medio e lungo termine)
3 prova (o "prova pratica" V.O.)

1) Il candidato/a descriva:
a) il caso di un individuo (adulto o in età evolutiva)
oppure
b) il caso di un gruppo (in un contesto familiare, o scolastico, o clinico)
oppure
c) un fenomeno psicologico potenziale oggetto di una specifica ricerca psicologica
2) Delinei sinteticamente il modello teorico che ispira il protocollo di intervento oppure le ipotesi e le procedure sperimentali della ricerca
3) In base alla descrizione approfondisca:
a) il processo diagnostico del caso (avanzando ipotesi, specificando se e come si possono escludere ipotesi alternative)
oppure
b) una definizione e valutazione dei dati iniziali (qual è il problema? Quali sono le richieste?)
oppure
c) un possibile progetto di ricerca (indicando finalità, ipotesi e obiettivi)
4) Descriva l’intervento specificando:
a-b) La finalità, la metodologia , le tecniche e la durata; si argomenti la coerenza dell’intervento rispetto all’inquadramento diagnostico o alla valutazione dei dati iniziali
oppure
c) le principali fasi e strumenti dell’indagine, le procedure sperimentali o tecniche osservative utilizzate nella ricerca delineata nei punti precedenti, le tecniche di analisi statistica, i risultati attesi. Si specifichi in che modo gli strumenti e le procedure proposte permettono di affrontare le finalità, le ipotesi e gli obiettivi di ricerca.
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ALBO B
(II sessione, 2009) 
1 prova
Il candidato/a esponga teoria relativamente al tema della comunicazione indicando:
1. lineamenti generali della teoria
2. gli autori di riferimento più significativi
3. i costrutti e le variabili prese in considerazione
4. i principali ambiti di applicazioni della teoria
5. i metodi di indagine ad essa connessi.
2 prova
Il candidato illustri le principali tipologie di strumenti standardizzati di diagnosi/valutazione in un contesto di servizi alla persona o alla comunità.

3 prova

"Il primario del reparto di Oncologia di un grande ospedale romano, che registra un progressivo aumento del
numero mensile di ricoveri, ha avviato un processo di riorganizzazione interna, con lo scopo di qualificare il
livello di assistenza erogato ai pazienti. Con il suo staff avvia una riflessione sulla possibilità di elaborare un
diverso modello assistenziale dell'evento "malattia", volto all'umanizzazione delle diverse fasi del percorso:
accoglienza, day-hospital o ricovero, terapia, dimissione. Viene ipotizzato un intervento di formazione
rivolto al personale sanitario del reparto, con l'obiettivo di implementare una maggiore attenzione agli
aspetti emotivi del paziente e dei familìari da parte del personale sanitario del reparto. l'intervento viene
affidato a un dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità.
II/la candidato/a definisca uno specifico intervento professionale per rispondere alla richiesta di umanizzazione delle diverse fasi del percorso ospedaliero."

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Facciamo ora qualche considerazione, 
sempre tenendo da conto che si tratta solamente di esempi,
che ogni Commissione sceglie e struttura le prove a Sua discrezione,
che ogni sede universitaria d'Italia può presentare differenze rispetto a tempistiche per l'intero Esame, 
lunghezza richiesta delle risposte,
numero di ore concesse, 
singole tracce o multiple dalle quali ne viene sorteggiata una, ecc.ecc.

ALBO A

PRIMA PROVA
Le tracce sono strutturate in modo molto semplice e chiaro. 
Viene richiesto di incentrare il tema su un unico argomento,
ma di mettere a confronto DUE modelli teorici, 
e facciamo attenzione alla specifica "recenti".
I punti del tema sono tendenzialmente i consueti: teorie, autori e costrutti, metodi d'indagine relativi alle suddette teorie, 
risvolti applicativi dei modelli, punti di forza e debolezza.

Per quanto riguarda la specifica con cui si richiedono teorie "recenti",
riporto un post da me scritto poco tempo addietro, con consigli e suggerimenti su come interpretare tale richiesta e come rispondervi al meglio.


Circa i due modelli teorici non vi è alcuna difficoltà in sè, 
perchè dopo 5 anni di Università tutti noi conosceremo a menadito i principali modelli della psicologia,
e non avremo quindi problemi ad individuarne differenze, limiti e punti di forza, termini di paragone, 
perchè sono tutte cose che abbiamo già studiato e ristudiato.
Basterà un (qualunque) buono e completo manuale di Psicologia Generale a rinfrescarci la memoria, 
ed un pò di esercizio d'intelletto farà il resto.
Una cosa utile sarebbe farsi uno schemino dei principali modelli, 
oppure una griglia che li metta a confronto gli uni con gli altri,
possibilmente indipendentemente dal Vostro modello personale. 
In questo caso, infatti, il mio consiglio è quello di non "tifare per la propria squadra", 
in quanto ciò che viene richiesto è un mero ed asettico confronto tra due modelli con i rispettivi valori e le rispettive incertezze,
quindi sarebbe sconveniente, a mio avviso, esaltare l'uno in sfavore dell'altro...
per il semplice fatto che si andrebbe fuori tema,dandogli tutto un altro senso, 
e che il confronto non sarebbe tale, perchè non obiettivo, 
non basato sulla letteratura e così via.


SECONDA PROVA
Passando alla 2 prova, questo è un esempio di "progetto a piacere", 
declinabile secondo quanto più preferite argomentare, 
tenendo sempre a mente che il vostro indirizzo di provenienza non influisce sulla scelta della prova, che è a vostra totale discrezione.
Potrete dunque trovarvi di fronte ad un progetto che riguardi l'infanzia, l'adolescenza, gli adulti, uno specifico target d'utenza,
un Ente, un'azienda e così via. Alcune volte vi verranno presentate tracce già strutturate tra cui poter scegliere,
altre volte una sola, ma solitamente la cosa migliore da fare per quanto riguarda il progetto è leggere bene il testo di legge.
Cosa ci richiede la seconda prova?

"b) una seconda prova scritta sui seguenti argomenti: progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica"

La cosa fondamentale da fare per superarla sarà quindi studiare approfonditamente modelli e metododi d'intervento nei contesti sociali, es. comunità, scuole, strutture sanitarie ecc.,
attraverso ad esempio manuali di Psicologia Sociale e/o di Comunità ed un buon manuale sull'intervento in psicologia clinica (se siete di quell'indirizzo, altrimenti manuali d'intervento facenti riferimento al vostro specifico settore).
Conoscere le metodologie d'intervento consente a chiunque di poter svolgere, con un pizzico di fantasia ed inventiva, qualsiasi progetto.
Un'altra cosa fondamentale, a mio avviso, dovrebbe essere quella di leggere tanti progetti svolti. Basta usare google, la rete è piena zeppa di progetti già realizzati dalle Regioni, da Associazioni, scuole ecc. ecc.
Infine informarsi su problemi di recente interesse 
(ad esempio: stress sul luogo di lavoro, mobbing, sindrome da burnout, tossicodipendenze, malattie sessualmente trasmissibili, psiconcologia, metodologie per il sostegno di bambini diversamente abili e loro famiglie nel contesto scolastico e non, ecc)
non potrà che accrescere le vostre competenze in ambito potenzialmente applicativo.

Come ultimo suggerimento ritengo importante che, laddove richiesta, la stima dei costi sia umanamente accettabile. Proporre un progetto con un costo di migliaia di € non denoterebbe molta aderenza con la realtà economica in cui siamo immersi.
Cerchiamo sempre di fare un calcolo approssimativo, di inserire la parola "circa", oppure "costi stimati" ecc., di fare riferimento al tariffario dell'Ordine, infine di preventivare costi "umani", che effettivamente una scuola, un Ente o qualsivoglia Committente sarebbe in grado di approvare,
altrimenti il nostro progetto sarà fallimentare in partenza.


TERZA PROVA
Questo è un esempio di prova pratica declinabile a seconda del proprio indirizzo di scelta o provenienza. I punti richiesti fondamentalmente sono sempre gli stessi,
e vanno rispettati in ordine cercando di dare allo stesso tempo all'elaborato un senso coeso e chiaro.
Il testo stesso parla di IPOTESI diagnostiche, quindi non mi dilungherò di nuovo sul discorso scritto tra queste pagine qulache tempo fa sul fatto che, non essendo Psichiatri nè, ancora, neppure Psicologi, non possiamo "fare diagnosi" (men che meno con un singolo colloquio),
ma solo fare "ipotesi diagnostiche" sulla base della nosografia esistente...

Imprescindibile a mio avviso, lo studio esaustivo del DSM IV-TR (concentrandovi, se avete tempi ristretti, sui disturbi che v'interessano a seconda dell'indirizzo scelto),
integrandolo con qualche altro manuale, sempre a seconda della prova che avete intenzione di svolgere.
Nel mio caso, essendo una clinica, mi sono concentrata sull'approfondimento dei differenti tipi di psicoterapie,
su quelle specificamente adatte per determinati, specifici disturbi, sulla psichiatria in generale rileggendo manuali universitari,
molto poco a dire il vero mi sono concentrata sulla lettura e ancor meno sulla stesura di casi clinici per esercitarmi perchè, a mio avviso, conoscere il DSM permette di svolgere QUALSIASI caso vi venga sottoposto perchè,
di certo, il disturbo sarà tra quelli elencati (banale eh?). Quindi a che pro padssare ore ed ore a leggere e scrivere casi clinici se non conosciamo la nosografia?
Al massimo potreste esercitarvi a svolgere qualche vecchia traccia alla fine del vostro percorso di studi ma, secondo me, prima dovrebbe venire lo step di una preparazione approfondita e consolidata dei differenti disturbi in nosografia (o, nel caso dell'indirizzo sperimentale, dei modelli di ricerca e, nel caso della psicologia del lavoro, dei modelli della psicologia aziendale ecc. ecc.).

ALBO B

1 PROVA
La prima prova è a volte uguale per tutti (albo A e B, che solitamente svolgono l'esame lo stesso giorno e nella stessa aula). Rimando quindi a quanto suddetto.

2 PROVA
La seconda prova è evidentemente maggiormente incentrata sulla metodologia, in quanto una fra le (poche) prerogative dello Psicologo Junior vi è quella di poter somministrare, ad esempio, test psicodiagnistici,
ed è quindi importante prepararsi sulle metodologie applicative della psicologia (attenzione: non dello psicologo, nè dello psicoterapeuta; questi due possono coprire TUTTE le aree coperte dallo Psicologo Junior, ma NON il contrario).
Un buon manuale di metodologia della ricerca misto allo studio della psicologia sociale ci darà solide basi per affrontare questa seconda prova.

3 PROVA
Nello specifico della traccia proposta come esempio, viene richiesta la strutturazione di un intervento formativo nei confronti di una specifica utenza.
Sarà qui di fondamentale importanza conoscere le competenze ed i limiti della figura professionale a cui stiamo aspirando: cosa può e non può fare lo "Psicologo Junior", oggigiorno meglio ridefinito come "Dottore in Scienze Psicologiche"?

Innanzitutto, l'Albo B ha recentemente introdotto due differenti sezioi alle quali ci si può iscrivere: alle suddette apparterranno anche i relativi ambiti di competenza. Esse sono:
“Tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro” e “Tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità”.
Sono state quindi ridefinite le specifiche aree di competenza delle suddette figure professionali, in questo modo:

TECNICHE PSICOLOGICHE PER I CONTESTI SOCIALI, ORGANIZZATIVI E DEL LAVORO:

1) realizzazione di progetti formativi diretti a promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita individuale e di integrazione sociale, a facilitare i processi di comunicazione, a migliorare la gestione dello stress e la qualità della vita; 
2) applicazione di protocolli per l’orientamento professionale, per l’analisi dei bisogni formativi, per la selezione e la valorizzazione delle risorse umane;
3) applicazione di conoscenze ergonomiche alla progettazione di tecnologie e al miglioramento dell’interazione fra individui e specifici contesti di attività;
4) esecuzione di progetti di prevenzione e formazione sulle tematiche del rischio e della sicurezza;
5) utilizzo di test e di altri strumenti standardizzati per l’analisi del comportamento, dei processi cognitivi, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell’interazione sociale, dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni;
6) elaborazione di dati per la sintesi psicodiagnostica prodotta dallo psicologo;
7) collaborazione con lo psicologo nella costruzione, adattamento e standardizzazione di strumenti di indagine psicologica;
8) attività didattica nell’ambito delle specifiche competenze caratterizzanti il settore;

TECNICHE PSICOLOGICHE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ;

1) partecipazione all’èquipe multidisciplinare nella stesura del bilancio delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonchè delle richieste e delle risorse dell’ambiente;
2) attuazione di interventi per la riabilitazione, rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con disabilità pratiche, con deficit neuropsicologici, con disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze;
3) collaborazione con lo psicologo nella realizzazione di interventi diretti a sostenere la relazione genitore-figlio, a ridurre il carico familiare, a sviluppare reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità;
4) collaborazione con lo psicologo negli interventi psico-educativi e nelle attività di promozione della salute, di modifica dei comportamenti a rischio, di inserimento e partecipazione sociale;
5) utilizzo di test e di altri strumenti standardizzati per l’analisi del comportamento, dei processi cognitivi, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell’interazione sociale, dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni;
6) elaborazione di dati per la sintesi psicodiagnostica prodotta dallo psicologo;
7) collaborazione con lo psicologo nella costruzione, adattamento e standardizzazione di strumenti di indagine psicologica;
8) attività didattica nell’ambito delle specifiche competenze caratterizzanti il settore.


Poste queste premesse, sarà utile sviluppare il testo della 3 prova sulla base delle competenze appropriate alla specifica figura professionale, a seguito ovviamente dello studio attento delle metodologie d'intervento che, fortunatamente, avremo già studiato per la 1 e la 2 prova.

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In conclusione: cercate, sul sito della vostra Università, tramite scambi fra colleghi, online ecc. ecc. di reperire alcune tracce uscite presso la vostra sede negli anni precedenti, così da potervi fare un'idea di come vengono strutturate le prove, di quanto tempo avrete a disposizione, quante facciate di foglio protocollo e così via,
di modo da poter partire con un quadro chiaro ...e, qualora lo riteniate utile, anche potersi esercitare provando a svolgerle...sempre dopo aver consolidato le basi teoriche!

Questi sono, come sempre vi ricordo, non precetti ...ma unicamente miei suggerimenti!

Un saluto e in bocca al lupo ;)


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